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MARGOT SIKABONYI AI SOLITI IGNOTI SU RAI UNO

Margot Sikabonyi autrice del libro “Respira! Alla ricerca della calma nel caos!” ha partecipato alla puntata dei Soliti Ignoti andata in onda il 12 aprile 2021.Per vedere la puntata integrale, clicca qui. MARGOT SIKABONYI Laura Marguerite Sikabonyi, meglio nota come Margot, è nata a Roma nel 1982. Ha raggiunto il successo con il ruolo di Maria Martini nella celebre fiction Un medico in famiglia, personaggio che ha interpretato per quasi vent’anni. Nel 2009 ha fatto le valigie per Hong Kong per diventare insegnante di yoga, disciplina che l’ha salvata dallo stress di una vita sempre sotto i riflettori.È stata poi la maternità a far nascere in lei il desiderio e la necessità di diventare health coach, traguardo raggiunto nel 2019 con l’Institute of Integrative Nutrition di New York. Opera da health coach ed è insegnante di yoga, svolgendo attività del tutto online tramite il sito www.therealmargot.com. “RESPIRA! ALLA RICERCA DELLA CALMA NEL CAOS!” L’autrice del libro “Respira! Alla ricerca della calma nel caos!” (Santelli editore, 2021), racconta all’interno del volume la propria ricerca durata diversi anni tra le filosofie orientali e le tecniche di autonalisi e autocura. Il testo è un parallelo tra la sua vita di attrice e la personale ricerca spirituale, portata a compimento attraverso avventure e viaggi alla scoperta di sè. Per avere maggiori informazioni sul libro “Respira! Alla ricerca della calma nel caos!” puoi leggere il nostro comunicato stampa, cliccando qui.

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“RESPIRA!”: L’AUTRICE INTERVISTATA DA DEABYDAY

DeAbyDay, il web magazine che supporta le donne del nostro tempo, ha intervistato l’autrice del libro “Respira!” (Santelli editore, 2021), Margot Sikabonyi, il 18/11/2020. Per leggere l’articolo integrale, clicca qui. L’intervista di Luca Dellisanti, del web magazine DeAbyDay si immerge completamente in quella che è stata la carriera artistica dell’autrice, spaziando dalla sua carriera come interprete della giovane Maria Martini nella fiction Un medico in famiglia, passando alla sua passione per lo yoga e infine arrivando alla scrittura del suo primo libro, “Respira – Alla ricerca della calma nel caos” (Santelli editore, 2021). LA VITA DA ATTRICE: La vita da attrice di Margot Sikabonyi ha occupato uno spazio molto ampio durante l’intervista e qui vogliamo riportare una parte delle risposte date dall’autrice sulla sua esperienza sul set di Un medico in famiglia. Margot, sei stata la nipotina d’Italia nel Medico in Famiglia. Che ricordo hai di quegli anni passati sul set? Ho miliardi di ricordi perché quel set ha preso gran parte della mia vita. Crescere lì è stata un’esperienza surreale e meravigliosa allo stesso tempo, e mi ha dato tantissimo. La necessità di scrivere questo libro arriva proprio da lì, dal costruire un ponte tra le persone e me, perché prima la mia vita era normale e a un certo punto non lo era più. Mi sembrava di trovarmi su un’isola a parte, traghettata dal successo in un altro posto. Quanto ti ha dato e quanto ti ha tolto Maria Martini? Sono decisamente maggiori le cose che mi ha dato rispetto a quelle che mi ha tolto. “RESPIRA! – ALLA RICERCA DELLA CALMA NEL CAOS” “Respira! – Alla ricerca della calma nel caos” racconta la vita dell’autrice Margot Sikabonyi. Il testo percorre parallelamente la sua vita da attrice e la ricerca spirituale tra le filosofie orientali. Margot dà informazioni e ricette mirate alla creazione di pratiche sane per attuare una vera e propria trasformazione interna, rivolgendosi a donne, uomini e giovani alle prese con la loro ricerca interiore di benessere. Qui riportiamo le parole dell’autrice Margot Sikabonyi, che ha risposto alle domande di Luca Dellisanti, su “Respira!” Sta per uscire il tuo primo libro “Respira”. Cosa troverà nel libro il pubblico che ti ha seguito in tv? Nel libro c’è tutta la mia verità. Non ho usato filtri o maschere. Parlo essenzialmente di quanto sia fondamentale ricongiungerci alla nostra verità che è qualcosa che facciamo quando respiriamo. È un racconto molto onesto del mio percorso che attraversa le mie paure, i miei sbagli, i miei dubbi e tutta la mia meravigliosa imperfezione, che poi mi ha portato a incontrare lo yoga. Il libro è anche un manuale pratico, ci sono delle pratiche yoga. Per avere maggiori informazioni sul libro di Margot Sikabonyi “Respira! – Alla ricerca della calma nel caos” puoi leggere il nostro comunicato stampa, cliccando qui.

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“DOLCE… MA NON SCOPPIO!”: FRANCESCO A. BELLINI INTERVISTA L’AUTORE RICCARDO PAGNI

Il 19 marzo 2021 il giornalista Francesco A. Bellini ha intervistato per Time Magazine, Riccardo Pagni, autore del libro “Dolce… ma non scoppio!” (Santelli editore, 2020). Bellini attraverso l’intervista riesce a far emergere il carisma del giovane autore, ripercorrendo insieme a lui il cammino fatto: da quando preparava i dolci in casa fino a oggi che è diventato un personaggio televisivo e l’autore di un libro. Bake Off Italia e Bake Off All Stars Battle: Pagni racconta per Time Magazine la sua esperienza televisiva a Bake Off Italia e Bake Off All Stars Battle, fatta nel 2019, che gli ha permesso di raccontare se stesso e di ottenere una maggiore consapevolezza riguardo le sue conoscenze tecniche. “Dolce… ma non scoppio!”: “Dolce… ma non scoppio!” viene definito da Riccardo Pagni un ricettario nato tra le mura domestiche, pensato per le casalinghe che, con pochi ingredienti, vogliono fare cose buone. Qui riportiamo la domanda fatta da Francesco A. Bellini riguardo “la sfida accettata” da Pagni quando decise di scrivere “Dolce… ma non scoppio!”. Riccardo Pagni autore , sfida accettata “Non mi sarei mai aspettato di ricevere la proposta di scrivere un libro, un progetto che consideravo anche troppo ambizioso per la mia età – sono le parole di Riccardo Pagni, autore di “Dolce… ma non scoppio!” – Sono stati necessari diversi giorni di riflessione intensa, ho dovuto capire se fosse il momento giusto per accettare questa proposta. Ma mi piacciono le sfide, ed alla fine ho accettato” Un libro che non rappresenta solo la parte lavorativa ma parte di se stesso. “La pasticceria è la mia vita e momenti della mia vita sono presenti nelle ricette del libro” Per avere maggiori informazioni del libro “Dolce… ma non scoppio!“, puoi leggere il nostro comunicato stampa, cliccando qui. Per leggere l’intervista integrale clicca qui.

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“La bottega dei libri” recensisce “Il sistema affidi italiano”

Ecco di seguito la recensione che Sahira dedica al libro di Andrea Cangiotti e Cristina Franceschini il 15 febbraio di quest’anno, su La bottega dei libri. “[questo libro, ndr] è uno dei primi casi a tutto tondo della materia. Un saggio utile per esperti e per genitori comuni, soprattutto per quanti stanno cercando aiuto… Leggete, e… spero che anche in voi entri la voglia di cambiare il sistema dei servizi sociali e la giustizia minorile. Perché soltanto una forte campagna d’opinione potrà riuscire a farlo.” Dott. Maurizio Tortella, Prefazione Avete idea di come funzioni il sistema affidi italiano? Io devo ammettere che ero all’oscuro di molte delle cose che ho letto. Vedere un bambino costretto a lasciare la famiglia d’origine perché non in grado di assicurargli la serenità e l’amore di cui ogni bimbo ha diritto, è di per se distruttivo. Ma sapere anche che ci sono dei minori che vengono sottratti ai genitori senza che esistano ragioni concrete che ne giustifichino lo strappo, è a dir poco terribile. Nella Prefazione, a cura di Maurizio Tortorella, vengono subito messe in evidenza le pesanti pecche da imputare alla macchina del sistema degli affidi, qui in Italia. Lo scrittore è molto coinvolto nel problema, lo si evince dall’enfasi con cui ne parla. Riesce a trasmettere la sua voglia di combattere, la rabbia verso un sistema che dovrebbe proteggere i più fragili e che invece molte volte se ne approfitta. L’ho fatta mia quella rabbia man mano che proseguivo nella lettura; rabbia affiancata da un senso di impotenza e di paura, perché non è poi così impossibile trovarsi nei panni di quelle famiglie stroncate da fraintendimenti. “Può accadere che, un giorno, un Assistente Sociale suoni alla porta di casa, o più probabilmente che si presenti a scuola con un agente o un carabiniere, e che si porti via un figlio, o una figlia, anche se non c’è alcun vero motivo” Le autrici di questo libro sono la scrittrice Andrea Cangiotti e l’avvocato Cristina Franceschini; nella stesura del testo si sono avvalse anche del contributo del dottor Paolo Cioni, un importante psichiatra, che ha messo a servizio di quest’opera le sue competenze per “render giustizia a tutti quei bambini lesi nei loro diritti”. Avevo già avuto modo di confrontarmi con la scrittura profonda di Andrea Cangiotti, quindi non mi ha stupito che abbia voluto occuparsi di un tema così delicato e forte allo stesso tempo. Mi è piaciuto molto l’aneddoto con cui ha introdotto il suo lavoro. Raccontando di un suo viaggio in treno, sottolinea l’importanza della figura materna nella crescita del bambino. Prende come esempio due mamme straniere, una spagnola e l’altra africana, con cui ha condiviso questo viaggio sulle rotaie. Mette in evidenza la loro semplicità, la loro mancanza di pregiudizi e, soprattutto, la grande lezione di rispetto e amore che riescono a impartire ai propri figli. Queste due donne non si conoscono; si ritrovano, per caso, nello stesso vagone. I loro bimbi vogliono giocare insieme. I bambini, si sa, vivono nel loro mondo magico dove tutto è spontaneità. Per loro è naturale interagire. Ma per gli adulti no. Loro sono troppo impegnati a difendere il proprio spazio mentale e fisico, troppo intenti a erigere barriere o a stare in equilibrio su fili troppo sottili per guardare altrove. Ma non le due mamme in questione; pensando solo al bene dei loro figli vedono nel loro compagnetto di giochi un’altra creatura da amare. “E così vidi due bambini, diversi ma uguali, fraternizzare su quel treno anonimo… Ringraziai con un sorriso le due Madri per la lezione che mi avevano impartito. Quello era il vero potere della donna: creare amore sulle note dell’innocenza” L’avvocato Cristina Franceschini da molti anni ormai si occupa di casi di bambini allontanati dalle famiglie d’origine, anche quando magari una misura così estrema poteva essere evitata. Nel 2014, a Verona, fonda l’associazione Finalmente Liberi Onlus, proprio per battersi contro i metodi sbagliati della giustizia minorile. Vorrei che tutti i bambini senza voce potessero sentirsi supportati e tutelati e fossero in grado di riconquistare la loro libertà di espressione vivendo appieno tutte le belle emozioni che la vita può donare. Ha dovuto affrontare, nel corso della sua carriera, situazioni che l’hanno coinvolta non solo in ambito lavorativo. Quei genitori straziati dal dolore da lei hanno ricevuto non solo un sostegno come avvocato, ma soprattutto la sua vicinanza morale. La sua battaglia in favore della famiglia, oggi è più che mai impegnativa, ma lei non demorde: sono troppi i minori che hanno bisogno del suo aiuto. Per farci capire meglio i drammi di queste famiglie, nel libro vengono introdotte alcune storie che prendono spunti da fatti realmente accaduti. Viene calcata la mano sull’importante compito degli assistenti sociali e messo in evidenza come, a volte, siano interessi diversi da quelli del minore quelli di cui si occupano. Viene fatto riferimento allo scandalo di Bibbiano, al conflitto d’interesse che può nascere quando alcune figure professionali, come giudici onorari, avvocati, psicologi ecc., gestiscono le comunità terapeutiche dove il bambino viene tenuto. Vengono analizzate tutte le procedure seguite  per verificare la salute psichica del minore, le accuse rivolte ai genitori che spesso si spingono anche oltre il limite del concepibile. Alcune volte ho letto che si mette pure in dubbio il fatto che il padre e la madre del bambino preso in custodia siano quelli veri. Si arriva al test del DNA per dimostrare il legame biologico tra genitori e figli. E a questo proposito mi ha molto colpito il concetto di chimera che avevo già sentito menzionare ma non avevo mai approfondito. Voi sapete cosa s’intende per chimerismo? “Nella razza umana con il termine chimera si vuol fare riferimento ad un soggetto che ha dentro di sé un doppio DNA: il suo, e quello del gemello mai nato”. La prossima volta che vedrete una persona con, per esempio, gli occhi di colore diverso, capirete il perché. Ci sarebbero ancora tante cose da dire su quest’argomento, ma preferisco che le leggiate di persona per poter giungere alle vostre conclusioni personali. Avrete

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Il blog Ars Talenti recensisce “Un sogno chiamato Roma”

Il blog sportivo giallorosso Ars Talenti propone il proprio parere sul romanzo “Un sogno chiamato Roma” di Romolo Buffoni. La recensione “Il 22 Luglio 1927 è nata non una squadra ma un sogno… Questo siamo oggi, eravamo ieri, rimarremo sempre. Ogni 22 di luglio una lacrima scende sul mio volto e alimenta una passione… Quella data è la nostra storia…” Così celebrava il Presidente la data del VENTIDUELUGLIOMILLENOVECENTOVENTISETTE, tutto attaccato, come siamo abituati ad ascoltare nel documentario audio di Sandro Ciotti “La Roma racconta”. Il racconto del sogno di Romolo Buffoni, scrittore romanista, penna del quotidiano della Capitale Il Messaggero, ruota intorno a questa magica data, legata indissolubilmente alla squadra giallorossa poiché riportata nel primo atto ufficiale del club, nel quale viene riportato l’assetto societario. Il libro di Romolo Buffoni si snoda attraverso la cabala romanista. Numeri, date, cifre, corsi e ricorsi fondono realtà e immaginario, portando su carta quel sogno ad occhi aperti che un tifoso della Roma vive nel suo rapportarsi con il quotidiano della sua squadra del cuore. La certezza di rappresentare la Capitale, la portata della sua grandezza, il confronto con una realtà sportiva ormai quasi secolare non all’altezza dell’importanza di Roma Caput Mundi, quanto meno in termini di successi sportivi sul campo, coppe e trofei non raggiunti e beffa delle beffe sfiorati, poggiati in casa, in un forse maledetto Stadio Olimpico, volati via. Notti di Coppe di Campioni. Rigori, pali, gol non fatti e subiti. Con il passare delle stagioni l’esperienza di Romolo Buffoni sulla Roma è talmente radicata che riesce con bravura a tinteggiare quello che potrebbe essere uno dei migliori auspici per un tifoso giallorosso oggi, chiudere i conti con un passato che ha lasciato cicatrici indelebili e assieme ai suoi attuali campioni, Zaniolo, Mancini, Villar, Pellegrini, ristabilire i conti con la giustizia sportiva, per la felicità di tutti i tifosi Romanisti. Visita il blog cliccando qui. Leggi la recensione direttamente sul sito di ArsTalenti. Per acquistare il libro clicca qui.

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Antonio G. D’Errico intervistato da “Il salotto letterario” e “TV Medica”

Qui di seguito segnaliamo due interviste che sono state fatte all’autore del saggio “Il virus delle verità” Antonio G. D’Errico. La più recente è quella di “TV Medica” del 2 febbraio, mentre l’altra è stata redatta da “Il salotto letterario” a metà dicembre 2020. “Il virus delle verità“ è un libro che tratta della pandemia, in un certo senso, in maniera non convenzionale: infatti si discosta dalle numerose pubblicazioni opportunistiche uscite nell’ultimo anno. Il saggio tenta di portare alla luce una verità, tra le molte che i media ci hanno proposto in questo periodo. Il testo di D’Errico racconta le cose così come sono realmente successe attraverso le vive parole di chi era coinvolto in prima linea: l’autore ha intervistato figure come Luciano Gattinoni, Fabrizio Ernesto Pregliasco, il dottor Gianluigi Spata e il professor Paolo A. Ascierto. Affrontando i lati più oscuri di questa brutta situazione, D’Errico ha indagato le scelte del Cobas della Lombardia e dell’ex sindaco di Cittanova, Ivo Costamagna. La video intervista di “TV Medica” Lo scorso 2 febbraio “TV Medica” ha pubblicato nella propria rubrica “Libri e Musica” un video che riporta l’intervista condotta da Rosaria Coppola ad Antonio G. D’Errico sul suo libro “Il virus delle verità“. Ve ne offriamo un assaggio qui sotto. […] Da che cosa nasce l’idea di questo suo libro? Ogni libro racconta una storia, che può nascere dall’immaginazione dello scrittore, oppure può essere la descrizione della realtà. Realtà che non è sempre edificante. Nell’ultimo anno ognuno di noi ha dovuto fare i conti con questa novità che ha sconvolto le vite di tutti: cioè l’esplosione della pandemia Covid-19. […] Intervista a Antonio G. D’Errico, condotta da Rosaria Coppola e pubblicata da “TV Medica” Ascolta l’intervista completa sulla pagina Facebook di “TV Medica” cliccando qui. L’articolo di “Il salotto letterario” Qui di seguito, invece, una parte dell’approfondita intervista che Caterina Franciosi ha dedicato al nostro autore sul suo blog “Il salotto letterario” il 12 dicembre 2020. “Il virus delle verità” è la sua più recente pubblicazione con Santelli Editore. Potrebbe presentarla ai nostri lettori? E’ un lavoro che mancava in un periodo confuso come questo, dove si vive quotidianamente nel dubbio e nell’incertezza, dove i titoli di libri che recano la parola virus si sprecano. Mentre la televisione fa scorrere numeri che mettono paura. E quando la gente scende in piazza si grida all’intrusione della camorra! Le attività produttive rimangono ferme. E tutto sembra non avere risposte oppure la risposta e la sconfitta dell’umanità: la sua immobilità, la sua chiusura, la sua inesistenza, la sua accettazione di una forma di sottomissione a quanto non è oggetto di verifica.  “Il virus delle verità” tocca tematiche attualissime e oggetto di numerosi dibattiti televisivi e non solo. Come e perché nasce il suo libro? La necessità di cui dicevo prima è il fondamento su cui si sostiene la verità del libro. Nell’organizzazione della struttura del testo ho messo alla base la sua possibilità di fare chiarezza sul presente: sui nomi ripetuti alla televisione, come “la terapia intensiva”, “la pandemia”, “l’ospedale fiera”. E chiarezza bisognava fare anche sul futuro: sull’evoluzione del virus, verso quale direzione sarebbe potuto progredire, sui rischi per la popolazione, sulle misure da mettere in atto per difendersi. Il libro a cui sono stato chiamato per organizzare e mettere insieme gli argomenti inerenti al caso, di una materia che ha trovato tutti impreparati, anche gli stessi esperti, dal mio punto di vista non poteva non avere questo avvio e questo scopo. Quando parlo di impreparazione degli esperti non alludo a una loro incapacità professionale – tutt’altro! – ma alla loro reale sorpresa di trovarsi di fronte a qualcosa di inedito e di sconosciuto. Sono stato chiamato da un volontario del settore della sanità, Giovanni Santarelli, di Porto San Giorgio, che mi ha coinvolto per la mia formazione scolastica, essendo io biologo, quindi ha ritenuto avessi le basi per poter fare analisi e approfondimenti relativi all’argomento; ma soprattutto ha retto il suo giudizio sulla sua conoscenza relativamente a me come scrittore, conoscendo buona parte della mia produzione letteraria, che egli stesso ha ribadito essere: “Varia e differenziata”. L’ha detto con un leggero sorriso, di approvazione più che altro. MI è sembrato che l’interesse fosse reale e urgente. MI sono messo a diposizione, che in questo caso è da intendersi: mi sono dedicato all’istante al lavoro, senza indugi di nessun tipo.  Chi sono i “protagonisti” del suo libro? Che tipo di testimonianze hanno riportato? I protagonisti sono grandi scienziati e studiosi di rilievo di settori della medicina che avevano più di qualcosa da spiegare rispetto a quanto di traumatizzante si è mostrato nel mondo. Il professor Luciano Gattinoni, esperto eccelso a livello mondiale della terapia intensiva, docente presso l’Università di Goettingen in Germania, ha dettagliato con ricchezza di vedute le problematiche relative alle terapie di rianimazione, quali e quante risorse debbano essere mobilitate per assicurare l’assistenza a un letto di chi è ricoverato in terapia intensiva, di quale formazione debba seguire un operatore del settore. Sono cifre che fanno riflettere su quanto sia poco lungimirante l’idea di creare letti in una struttura di ricovero che nulla ha di affine con un modulo di terapia intensiva. Un altro grande studioso, che ha relazionato sul virus e le sue varianti genetiche, facendo previsioni scientifiche, anticipando in estate quanto è scoppiato e si è verificato da ottobre a oggi, è il professor Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e ricercatore in Igiene dell’Università di Milano. Le testimonianze di rilievo aprono spiragli ampi di conoscenza sulla pandemia in atto e mostrano i limiti e le virtù di un ramo della medicina che sarà sempre più colpito da fenomeni di interesse collettivo. Poi c’è la testimonianza commossa del dottor Spata, presidente dell’Ordine dei Medici di Medicina Generale della Lombardia, che è stato coinvolto da una forma piuttosto invasiva di contagio da CovSar-2. Ma il libro affronta anche tutte le criticità legate alla gestione politica della pandemia, degli ospedali della Fiera di Milano e di Civitanova, entrambi affidati alla gestione di Bertolaso in qualità di commissario. Ci sono testimonianze di avvocati e di comitati che criticano aspramente le scelte intraprese. C’è la testimonianza critica dei

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