La casa non è un semplice edificio, ma un luogo che restituisce dignità alla persona. Infatti, “non è proprio la casa, anzi la sua assenza, il simbolo della indigenza?“. È quello che si chiede Annarosa Macrì sul Quotidiano del Sud – Calabria del 14 maggio, rispondendo al quesito posto dal lettore Carmine Lombardo sul saggio “La casa non a caso” (Santelli editore, 2020) di Gennaro Ponte.
Il pezzo di Annarosa Macrì presenta il tema della casa così come inteso da Ponte nel suo saggio, ovvero come diritto primario di ogni individuo. In un anno di pandemia l’importanza della casa è diventata più che mai evidente, ma proprio in questo periodo “tante case disabitate (e tanti negozi abbandonati!) segnano drammaticamente il termometro delle nuove povertà“.
In questo contesto, Gennaro Ponte propone il superamento delle politiche di welfare di stampo assistenzialistico. Per lui la strada è quella dell’Housing Fist, politica sociale innovativa per contrastare povertà e homelessness , e dell’empowerment. Ponte suggerisce a politici e assistenti sociali di guardare le cose dalla prospettiva degli indigenti, per dimostrare che si può avere potere sulla propria vita anche dopo aver vissuto in strada.
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